CONTATTO/RITIRO:

UN DINAMISMO FONDAMENTALE

Per l’essere umano la dimensione del contatto è essenziale e inevitabile. Essere in contatto significa far passare qualcosa attraverso i confini dell’io, assimilarla e di conseguenza operare una ristrutturazione di questo stesso io.

“Io, la fame e l’aggressività”

In “Io, la fame e l’aggressività” Perls studia i meccanismi con cui l’essere umano entra in contatto e assimila ciò che è fuori dai propri confini.

Egli, in quest’opera, delinea un’analogia tra la patologia alimentare (come ci impadroniamo del cibo) e la patologia del contatto e della relazione.

Suggerendo anche l’ipotesi che l’istinto della fame e le modalità con cui il bambino impara ad assimilare il cibo abbiano un’importanza primaria per l’evolversi della personalità.

C’è chi si comporta come il bambino nello stadio predentale e agisce “come se” non avesse denti; ingoia ciò che il mondo gli offre.

La possiamo chiamare un’introiezione totale: “cose o persone introiettate rimangono intatte, corpi estranei isolati dal sistema.

L’oggetto è stato ingoiato senza aver avuto contatto con i denti aggressivi.

Poiché non si è avuta la distruzione e poiché l’assimilazione non è possibile la situazione permane necessariamente incompleta“

C’è poi chi opera una introiezione parziale, comportandosi come un bambino che comincia a mordicchiare, ma che non riesce ancora a masticare.

In questo caso troviamo, per esempio, che la persona ha introiettato aspetti o parti di personalità altrui, in ogni caso troveremo nel sistema del paziente del materiale estraneo, non assimilato.

Naturalmente la fase sana è la fase dell’assimilazione, la quale si esplica con un’adeguata masticazione preliminare, che destruttura il materiale, in modo da renderlo omogeneo all’organismo e farlo completamente proprio.

La fuga dal contatto

Fino ad ora abbiamo esaminato la patologia dell’entrare in contatto, vi è poi la patologia della fuga dal contatto.

Se contatto significa entrare in rapporto attraverso la percezione e l’emozione con qualcuno o qualcosa al di fuori di noi, fuga vuol dire invece essere isolati dal mondo, presi da sentimenti interiori, da fantasie irreali.

Ci sono persone coinvolte con se stesse in modo autistico invece che in relazione con qualcosa o qualcuno.

Perls afferma che queste persone non hanno occhi ma che invece, al posto degli occhi, hanno specchi e ricevono l’immagine di sé e della realtà da altre persone.

Secondo Perls, il contatto include il suo opposto dialettico: il ritiro, l’isolamento, la capacità di reggere la distanza.

Senza questo completamento dialettico il contatto si tramuta in confluenza.

E’ questo il tipico caso di chi non sa dire di no e di chi non riesce mai a esprimere la propria aggressività.

Inutile dire che, questa serie di complesse distinzioni, permette a Perls di recuperare e se vogliamo di catalogare, gran parte della patologia nevrotica.

Basta pensare a come è espresso l’evitamento del contatto nella nevrosi ossessiva o nell’intellettualizzazione, che egli definisce “ipertrofia mentale“.

Basta pensare ad altri meccanismi di difesa dell’io, cioè la difesa dal contatto, come lo spostamento o la sublimazione.

Esempio lampante sono anche i problemi di confluenza, che portano molte persone ad una crisi di identità, o all’annullamento di sé, per il fatto che non riescono più a discriminare tra sé e il mondo, tra sé e le proprie fantasie.

Persone che si fanno travolgere dal bisogno di fusione e non sanno più ritirarsi in se stesse per integrare, digerire, le esperienze precedenti.

E’ interessante, a questo proposito, riportare una osservazione di Marie Petit:

“da questa difficoltà al ritiro nascono la pigrizia, la noia, l’abitudine in ciò che essa ha di più meccanico: il cibo ingerito senza essere gustato; i paesaggi guardati senza essere apprezzati; la promiscuità che non permette l’incontro; l’atto sessuale come ripetizione compulsiva e non più come apertura all’altro“.

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Dott. Donato Saulle

Psicologo Milano Donato Saulle
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Psicologo Milano – Psicoterapeuta – Via San Vito,6 (angolo Via Torino) – MILANO – Cell. 3477966388blu psicologo milano