L’IMMEDIATO PRESENTE
La terapia della Gestalt mettendo l’accento costantemente sul qui e ora rischia di privare le persone del rilievo che futuro e passato portano nell’ istante presente.
Quando un terapeuta obbliga il paziente a trovarsi in permanenza nel qui e ora, opera spesso una forzatura in quanto questo è proprio quello che il paziente non è in grado di fare.
Non bisogna scordare che proprio per questo atteggiamento anche la Gestalt diventa normativa.
Vi sono norme anticonformistiche ed egocentriche, per esempio:
concediti tutti i piaceri, fai ciò che vuoi e tanto peggio per gli altri, bisogna esprimere le proprie emozioni nel qui e ora, non è utile, anzi è dannoso, razionalizzare e riflettere.
Quel “fai quel che vuoi” che per alcuni può essere una grande scoperta e liberazione rischia di condurre alla fine – se portato all’eccesso – all’individualismo di una vita caotica e precaria.
E’ una vita dove ogni desiderio che si prova qui e adesso viene sostituito dal susseguente desiderio, anche lui presente “qui e adesso” e così via.
Senza progettualità o stabilità.
La Gestalt malcompresa può condurre alla negazione dell’altro, ad un desiderio di liberazione a qualsiasi costo.
Mentre è importante prestare attenzione a sé e all’altro, senza dimenticare che la salute mentale non coincide con l’abbandono, totale, di tutte le inibizioni, e con l’immediata gratificazione di qualsiasi impulso.
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