ESSERE NEL “QUI E ORA”.

NEL TEMPO PRESENTE

Questo concetto è solo un ampliamento del concetto di consapevolezza che abbiamo analizzato nelle pagine precedenti, ma vogliamo parlarne brevemente perché le parole “vivere nel qui e ora” sono diventate molto comuni per caratterizzare la terapia della Gestalt, ne sono diventate un po’ lo slogan e la parola d’ordine.

Citiamo Barrie Simmons:

“Il devi vivere adesso, qui, smetti di immaginare e vivi la realtà, tipico della Gestalt viene considerato come una specie di predica, un imperativo etico, mentre, inteso più chiaramente, si tratta di una constatazione: in ogni caso tu vivi adesso, e se stai immaginando, questa è una realtà di cui puoi sperimentare, accorgendoti di immaginare e assumendotene la responsabilità.

La situazione in terapia è continuamente riportata all’ovvio, all’evidente, all’esistente: cosa sta succedendo adesso a me che sto sperimentando? Se si vive in pieno l’esperienza concreta, la situazione attuale, non c’è bisogno di interpretazione o spiegazione, perché si può vivere, sentire, descrivere esattamente cosa sta accadendo se si è in contatto con il vissuto attuale”.

Questa insistenza sul tempo presente nasce dalla constatazione di come nella nevrosi sia comune la distorsione del tempo.

Per esempio si incontrano persone che vivono compulsivamente, con la fantasia nel futuro, cercando ansiosamente di anticipare gli eventi per prepararsi ad affrontarli, a difendersi.

Spesso queste persone si costruiscono stereotipi fatti di previsioni catastrofiche, di rituali, di scongiuri, isolandosi sempre più dal presente. Allo stesso modo, molte persone eludono il presente rifugiandosi in un passato di sogno, idealizzato, o viceversa affogando sempre più in una catena di ricordi carichi di amarezza e frustrazione.

Nella terapia della Gestalt diventa essenziale lavorare sulle fughe che il paziente fa, inavvertitamente, dal presente.

Dice ancora Patricia Baumgardner:

“le fughe del paziente ci parlano di aspetti del suo mondo che egli non vuole sperimentare, rivelano come distorce e comprime se stesso e ci forniscono la chiave per giungere alle lacune della sua personalità.

Lavorando sulle fughe, diamo al paziente, in primo luogo l’opportunità di accorgersi delle fughe stesse e poi di rischiare, se vuole, di vivere l’esperienza proibita.

La fuga avviene quando abbandoniamo il presente”.

Il concetto di ansia

Legato a questo concetto del tempo vi è anche il concetto di ansia.

Per la terapia della Gestalt essere ansiosi vuol dire, fondamentalmente, non essere in contatto con il presente, essere nel futuro o nei fantasmi della mente.

L’ansia diventa un’emozione sostitutiva che interviene allorché l’organismo si eccita all’idea di una nuova esperienza e questa eccitazione viene bloccata dalla paura del nuovo, dell’ignoto.

Conclude Perls:

“ l’angoscia è la lacuna tra l’ora e il poi. Se siete nel presente, non potete essere angosciati, dato che l’eccitazione fluisce immediatamente nell’attività spontanea, senza soluzione di continuità”.

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Dott. Donato Saulle

Psicologo Milano Donato Saulle
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Psicologo Milano – Psicoterapeuta – Via San Vito,6 (angolo Via Torino) – MILANO – Cell. 3477966388blu psicologo milano