LA ABILITA’ DELLO PSICOTERAPEUTA
Il limite più immediato riguarda; come tutte le psicoterapie, ma nella Gestalt più ancora che nelle altre, l’abilità del terapeuta.
Poiché, come abbiamo le tecniche della Gestalt facilitano il contatto e la manifestazione di sentimenti intensi, un terapeuta che usi questo approccio non deve essere né timoroso né incapace nel permettere al paziente di seguire e terminare l’esperienza di dolore, rabbia, paura o gioia.
E’ essenziale la capacità di vivere nel presente e di offrire una presenza solida e vicina. Senza questa presenza e capacità, il terapeuta potrebbe lasciare il paziente sospeso, senza conclusione, aperto e vulnerabile. Senza contatto con qualche base di sostegno, in sé stesso o reperibile nel terapeuta.
Citiamo questo brano tratto un libro di Tchechovitch:
“Voi avete turbato il mio mondo interiore. Ora le mie opinioni, i miei punti di vista, vacillano e non credo che resisteranno a lungo. Presto non crederò più nell’intera formazione che la vita mi ha dato finora, e di questo ho paura. Ho paura di rimanere sospeso nel vuoto, ho paura di non trovare nelle vostre teorie elementi sufficienti a creare nuove fondamenta e già percepisco l’infelicità a la sofferenza dell’uomo che si è perduto.
Fino ad ora mi sentivo la terra sotto i piedi, ora la terra è instabile. Quale diritto avete di sottrarre in questo modo a me e agli altri il nostro equilibrio psichico?”.
In questo modo alcuni pazienti, che cercano un alibi alle proprie scelte di vita sbagliate, potrebbero reagire alla proposta di una visione del mondo più responsabilizzante invece che de-responsabilizzante.
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