AUTENTICITA’
Autenticità da parte del paziente e anche del terapeuta. Il terapeuta non nega la presenza della frustrazione, dell’angoscia, del compromesso. Aiuta ad accettarli come parte della natura intrinseca delle cose. Il terapeuta non si sostituisce a lui, nella sperimentazione dolorosa di questa realtà, gli sta accanto vigile e fermo nel corso del processo.
Vi è una teoria sottesa al concetto di autenticità che Perls ha esplicitato. Ecco come Bisser la esprime:
“Egli (Perls) non descrisse esplicitamente questa teoria, ma essa è alla base della maggior parte del suo lavoro ed è implicita nella pratica delle tecniche della Gestalt. La chiamerò “la teoria paradossale del cambiamento” per motivi che chiarirò. In poche parole dice: “Il cambiamento avviene quando una persona diventa ciò che è, non quando cerca di diventare ciò che non è”.
Il cambiamento non ha luogo attraverso un tentativo coercitivo da parte dell’individuo o di un’altra persona per cambiarlo, ma avviene se uno si permette il tempo e l’energia di essere ciò che egli è; di essere pienamente coinvolto nelle sue posizioni attuali. Rifiutando il ruolo di agente di cambiamento, si rende possibile un cambiamento significativo e sistematico.
Il terapeuta della Gestalt rifiuta il ruolo di “colui che fa cambiare”, perché la sua strategia consiste nell’ incoraggiare, anche insistendo, il paziente a stare dove si trova e ad essere quello che è. Crede che il cambiamento non avvenga attraverso lo “sforzo”, la coercizione, la persuasione, o attraverso l’intuizione esplicativa, l’interpretazione o altre cose simili. Il cambiamento diventa possibile quando il paziente abbandona, almeno per il momento, cosa vorrebbe diventare e si permette di essere ciò che è”.
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