Fobia sociale – La psicoterapia psicoanalitica
Le interpretazioni psicoanalitiche delle fobie hanno ottenuto un’ampia diffusione fino alla fine degli anni Settanta e ad oggi mantengono il loro valore.
Nella concezione psicoanalitica originaria le fobie sono determinate dalla proiezione e dallo spostamento dell’angoscia di castrazione, legata ai conflitti edipici, su un soggetto esterno apparentemente innoquo, che riveste un significato simbolico.
Mediante questi meccanismi l’ansia diventa più controllabile e meglio tollerata.
Interpretazioni psicoanalitiche sono state elaborate sul fine di spiegare le cause del rossore, uno dei fenomeni più evidenti legato all’ansia sociale.
Secondo Karch (1971), il rossore sarebbe determinato dalla presenza di conflitti intrapsichici repressi.
Secondo Feldman (1941), invece, il fenomeno sarebbe legato al desiderio sessuale che, associato al timore della castrazione, determinerebbe una trasmigrazione del sangue al volto.
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Fonte:
OLTRE LA TIMIDEZZA – La fobia sociale
A cura di Giulio Perugi
Carocci Editore
Pubblicato per gentile concessione di Carocci Editore
Si sottolinea che non è utile una comprensione solo intellettuale del disturbo, solo quello non serve, e può essere, anzi, fonte di ulteriore frustrazione.
Quello che è utile in questi casi è cercare di uscire dal cerchio chiuso della coazione a ripetere inserendo un elemento umano, cercando una modalità nuova e più sciolta di comunicazione.
Una delle possibilità è quella di sperimentare una nuova forma di relazione con un professionista, un terapeuta, che si pone fuori dalla rete relazionale e sociale in cui la persona è inserita e che garantisca appunto il rispetto e la comprensione della propria esperienza e dei propri valori e orientamenti personali, che garantisca la riservatezza, il rispetto e la comprensione della propria storia.