ACCETTARE LA RESPONSABILITA’ DI QUELLO CHE SIAMO

Abbiamo visto che la teoria di base della terapia della Gestalt è che la persona sana è una persona che cresce costantemente e per crescita si intende, sostituire l’appoggio ambientale, con un ragionevole autosostegno.

La nevrosi, al contrario, è un insieme di comportamenti che mirano a controllare in qualche modo l’ambiente, a manipolarlo affinché diventi l’appoggio e il sostegno sostitutivo.

Per la terapia della Gestalt dire che ogni persona è responsabile dei propri atti non è solo un principio morale, ma una certezza di fatto.

Dire che ognuno è responsabile significa dire che ognuno ha, dentro di se, la risposta più vera per i propri bisogni e che deve lui far sì, che le risposte che chiede all’esterno siano in armonia con ciò che sente dentro.

Si tratta di una terapia sperimentale nel senso che invita i pazienti a scoprire, a sperimentare, da soli, quali sono i valori che rispondono meglio ai loro bisogni e a farlo analizzando, scegliendo, assaporando.

E’ il paziente che decide gli obiettivi, non il terapeuta.

Lo scopo del terapeuta non è di offrirgli un insight, né di ricondizionarlo modificandone il comportamento.

Scopo del terapeuta è che assimili e faccia propria, una modalità di vita che si può definire come “sperimentare attentamente per scoprire cosa si adatta meglio ai propri bisogni”.

Per questo motivo uno dei settori che verranno attentamente esplorati nel corso di una terapia è quello dei ruoli sociali.

Tutti noi, da bambini, abbiamo avuto un blocco di alcuni atteggiamenti e lo sviluppo artificiale di altri.

Per tutti la personalità spontanea è stata sostituita da un’altra.

Ci hanno allenati a reprimerci, a proibirci determinati sentimenti.

In questo modo, qualcosa di noi è diventato rigido, artificiale.

La spontaneità ha subito un processo di paralisi e abbiamo assunto dei finti ruoli sociali.

La terapia è anche proporre al paziente di riverificare questa scelta, identificando i finti ruoli sociali e decidendo se vuole farli propri oppure no.

Simkin dice a questo proposito:

“non ci sono modi prestabiliti di essere. Il solo modo in cui puoi essere è essere te stesso, chiunque tu sia. Se mandi giù sin dall’inizio la frottola che non c’è posto al mondo per te così come sei, ti ritroverai costretto a passare il resto della vita a recitare un ruolo fasullo.

E ritengo che questa frottola sia la più immorale delle frottole, anche se è stata detta un genitore, da un amico o da chiunque altro. Hai il diritto di essere nel mondo come sei; c’è un sacco di posto nel mondo per tutti”.

Tutte queste considerazioni si possono riassumere in una parola sola che è certamente una parola chiave di questo approccio: la parola autenticità.
blu psicologo milano

Dott. Donato Saulle

Psicologo Milano Donato Saulle
blu psicologo milano
Psicologo Milano – Psicoterapeuta – Via San Vito,6 (angolo Via Torino) – MILANO – Cell. 3477966388blu psicologo milano