LA PSICOLOGIA DEL LINGUAGGIO
può essere definita come lo studio dei fattori psicologici e neurobiologici che stanno alla base dell’acquisizione, della comprensione e dell’utilizzo del linguaggio negli esseri umani.
È un campo di studio interdisciplinare, che si avvale dell’apporto di differenti discipline come la neuropsicologia,
la psicologia cognitiva,
la linguistica ed in generale delle scienze cognitive.
La psicolinguistica si occupa principalmente dei processi computazionali messi in atto dal cervello per comprendere e produrre il linguaggio.
Pur condividendo alcune nozioni ed alcuni livelli di analisi propri della linguistica,
si distingue da quest’ultima in quanto tenta di definire teorie sull’architettura funzionale dei processi implicati nell’utilizzo del linguaggio,
indagando come il linguaggio è rappresentato e processato a livello cognitivo e cercando di localizzarlo anatomicamente.
Questo scopo viene raggiunto studiando ed investigando i diversi livelli che costituiscono la capacità unitaria di utilizzare il linguaggio: la fonologia, la morfologia, la sintassi, la semantica e la pragmatica.
Oltre allo studio dell’architettura anatomo-funzionale dei processi del linguaggio in soggetti sani, la psicolinguistica studia anche i processi linguistici danneggiati, in soggetti con patologie evolutive (come la dislessia), o che hanno sviluppato patologie del linguaggio seguenti a lesioni di varia natura.
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