LA TIMIDEZZA
LA TIMIDEZZA
La timidezza è spesso accompagnata dall’emotività, che si esprime in rossore del viso, sudorazione, incertezza nell’eloquio, tremori, posture goffe, ecc.
Generalmente una persona timida evita il contatto oculare con l’interlocutore, si esprime con frasi brevi ed evita di porsi al centro dell’attenzione, perché teme moltissimo il giudizio degli altri.
Per questo motivo potrebbe essere utile anche prenotare un primo colloquio on-line.
La vita di relazione
delle persone timide è in genere piuttosto contenuta, dal momento che esse preferiscono relazionarsi con gruppi ristretti di persone approfonditamente conosciute, con le quali si sentono a proprio agio, piuttosto che con gruppi numerosi nei quali sia possibile incontrare persone nuove o poco conosciute.
Può accadere per questo che in famiglia e in altri ambienti, che la persona che soffre di timidezza ritiene più sicuri, la sua naturale inibizione relazionale, come forma di compensazione, possa trasformarsi in comportamenti che possono essere considerati aggressivi, autoritari e prepotenti.
Difendere i propri diritti
Un aspetto considerato generalmente non utile nella timidezza è il fatto che essa impedisca al timido di difendere efficacemente i propri diritti e di esprimere le proprie opinioni davanti ad altre persone, così come accettare o svolgere ruoli di responsabilità in ambiente lavorativo.
L’eccessiva emotività inoltre può ostacolare in alcune occasioni particolarmente stressanti la lucidità di pensiero e la capacità di comunicare.
Tutto questo è alla base di stati d’animo negativi, disturbi d’ansia, scarsa autostima e, nei casi più gravi, depressione, isolamento sociale, disturbi psicosomatici, che limitano lo sviluppo delle potenzialità personali e la qualità della vita.
L’apprezzamento
Chi soffre di timidezza tuttavia può essere in molti casi particolarmente apprezzato per la sua personalità:
per i suoi atteggiamenti cauti e sobri, per la sua tendenza a rispettare le regole, la sua attitudine empatica e le sue capacità di introspezione e di ascolto degli altri.
Ogni persona è timida a modo suo.
Sulla base delle circostanze alcune persone reagiscono in modo specifico.
Conclusioni
In genere la timidezza, oltre una certa soglia, limita notevolmente la qualità della vita;
affrontare in una terapia individuale e quindi in una condizione di maggiore tranquillità, le fantasie sottostanti e soprattutto comprendere la struttura di personalità che accoglie e usa questa modalità di affermare se stesso nel mondo autolimitandosi, è un lavoro che permette di comprenderne le ragioni e di conseguenza fornisce, definitivamente, un modo di vivere diverso e più soddisfacente.
“Utilizzo una modalità di intervento orientata a sviluppare le potenzialità umane e la riduzione del disagio nel rispetto delle inclinazioni e delle caratteristiche personali”
ARGOMENTI DI PSICOLOGIA E PSICOTERAPIA
Psicologo Milano – Psicoterapeuta – Via San Vito, 6 (angolo Via Torino) – MILANO – Cell. 3477966388
Si sottolinea che non è utile una comprensione solo intellettuale del disturbo, solo quello non serve, e può essere, anzi, fonte di ulteriore frustrazione.
Quello che è utile in questi casi è cercare di uscire dal cerchio chiuso della coazione a ripetere inserendo un elemento umano, cercando una modalità nuova e più sciolta di comunicazione.
Una delle possibilità è quella di sperimentare una nuova forma di relazione con un professionista, uno psicoterapeuta, che si pone fuori dalla rete relazionale e sociale in cui la persona è inserita e che garantisca appunto il rispetto e la comprensione della propria esperienza e dei propri valori e orientamenti personali e che garantisca la riservatezza, il rispetto e la comprensione della propria storia.