BOOTS di Rudyard Kipling
“Try to think o’ somenting different”
BOOTS di Rudyard Kipling
” Boots ” è una poesia dello scrittore e poeta inglese Rudyard Kipling (1865–1936).
Fu pubblicata per la prima volta nel 1903.
“Boots” immagina i pensieri ripetitivi di un fante dell’esercito britannico in marcia in Sudafrica durante la seconda guerra boera
La registrazione parlata del 1915 della poesia dell’attore americano Taylor Holmes è stata utilizzata per il suo effetto psicologico nelle scuole
STIVALI di Rudyard Kipling
Stiamo camminando a piedi, camminando a piedi, camminando a piedi, camminando a piedi sull’Africa.
Camminando a piedi, camminando a piedi sull’Africa.
(Stivali, stivali, stivali, stivali, stivali, di nuovo su e giù!)
Non c’è congedo in guerra!
Sette, sei, undici, cinque, ventinove miglia oggi.
Quattro, undici, diciassette, trentadue il giorno prima.
(Stivali, stivali, stivali, stivali, stivali, di nuovo su e giù!)
Non c’è congedo in guerra!
Non, non, non, non, guardare cosa c’è davanti a te.
(Stivali, stivali, stivali, stivali, di nuovo su e giù);
Uomini, uomini, uomini, uomini, uomini impazziscono a guardarli,
e non c’è congedo in guerra!
Conta, conta, conta, conta i proiettili nelle bandoliere.
Se i tuoi occhi calano, ti colpiranno!
(Stivali, stivali, stivali, stivali, che salgono e scendono di nuovo) —
Non c’è congedo in guerra !
Noi possiamo resistere alla fame, alla sete e alla stanchezza,
ma non alla loro vista cronica, stivali,
stivali, stivali, stivali, che salgono e scendono di nuovo,
e non c’è congedo in guerra!
‘Inquinamento – così – cattivo – di – giorno a causa della compagnia,
ma la notte – porta – lunghe – catene – di quarantamila milioni di
stivali, stivali, stivali, stivali – che salgono e scendono di nuovo.
Non c’è congedo in guerra!
Ho marciato per sei settimane in guerra e certifico
che non si tratta di fuoco, diavoli, buio o altro,
ma di stivali, stivali, stivali, stivali, che salgono e scendono di nuovo,
e non c’è congedo in guerra!
Prova, prova, prova, prova a pensare a qualcosa di diverso.
Oh, mio Dio, impediscimi di impazzire!
(Stivali, stivali, stivali, stivali, che salgono e scendono di nuovo!)
Non c’è congedo in guerra!
BOOTS
We’re foot—slog—slog—slog—sloggin’ over Africa
Foot—foot—foot—foot—sloggin’ over Africa —
(Boots—boots—boots—boots—movin’ up and down again!)
There’s no discharge in the war!
Seven—six—eleven—five—nine-an’-twenty mile to-day
Four—eleven—seventeen—thirty-two the day before —
(Boots—boots—boots—boots—movin’ up and down again!)
There’s no discharge in the war!
Don’t—don’t—don’t—don’t—look at what’s in front of you.
(Boots—boots—boots—boots—movin’ up an’ down again);
Men—men—men—men—men go mad with watchin’ em,
An’ there’s no discharge in the war!
Count—count—count—count—the bullets in the bandoliers.
If—your—eyes—drop—they will get atop o’ you!
(Boots—boots—boots—boots—movin’ up and down again) —
There’s no discharge in the war!
We—can—stick—out—’unger, thirst, an’ weariness,
But—not—not—not—not the chronic sight of ‘em,
Boot—boots—boots—boots—movin’ up an’ down again,
An’ there’s no discharge in the war!
‘Taint—so—bad—by—day because o’ company,
But night—brings—long—strings—o’ forty thousand million
Boots—boots—boots—boots—movin’ up an’ down again.
There’s no discharge in the war!
I—’ave—marched—six—weeks in ‘Ell an’ certify
It—is—not—fire—devils, dark, or anything,
But boots—boots—boots—boots—movin’ up an’ down again,
An’ there’s no discharge in the war!
Try—try—try—try—to think o’ something different
Oh—my—God—keep—me from goin’ lunatic!
(Boots—boots—boots—boots—movin’ up an’ down again!)
There’s no discharge in the war!
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