KAIROS – LE RADICI DELL’ANSIA
KAIROS – LE RADICI DELL’ANSIA
καιρός significava nell’antica Grecia “momento giusto o opportuno”.
Gli antichi greci avevano due parole per il tempo, χρονος (Kronos) e καιρος (Kairòs).
La prima si riferisce al tempo logico e sequenziale, la seconda significa “un tempo nel mezzo”, un momento di un periodo di tempo indeterminato nel quale “qualcosa” di speciale accade.
Mentre Kronos è quantitativo, Kairòs ha una natura qualitativa.
Come divinità Kairòs era semi-sconosciuto, la sola testimonianza di un culto di Kairos si riferisce ad un altare in Olimpia. In un epigramma dell’Antologia Palatina si dice che Menandro chiamò nume Kairos mentre Kronos era considerato la divinità del tempo per eccellenza.
E così, nella nostra società, abbiamo aderito solo al primo e abbiamo completamente dimenticato il secondo.
L’ansia che è tipica del nostro tempo altro non è, in definitiva, che una ribellione.
La formula più comune e più diffusa del corpo per esprimere una difficoltà di adattamento a ritmi, riti e conformismi imposti dall’esterno.
E’ una mancanza di integrazione del tempo esterno con il proprio, personale e unico tempo interno.
Mancanza che non lascia spazio al pensiero che viene considerato, al contrario, una perdita di tempo.
Così, banalmente concentrati sulla quantità del fare e omologati nell’appiattimento dell’avere, abbiamo perso la personale specialità e quindi la qualità dell’essere.
E’ forse dunque nella scelta tra Kronos e Kairòs che possono risalire le radici dell’ansia del mondo moderno.
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