ATTACCO DI PANICO
“Utilizzo una modalità di intervento orientata a sviluppare le potenzialità umane e la riduzione del disagio nel rispetto delle inclinazioni e delle caratteristiche personali”
Attacco di Panico
Il Disturbo di Panico è caratterizzato dalla presenza di attacchi di panico ricorrenti, inaspettati, seguiti per un periodo di almeno un mese da:
preoccupazione persistente di avere altri attacchi anticipati da sensazioni di ansia,
preoccupazioni relative a possibili implicazioni o conseguenze degli attacchi di panico come perdere il controllo, avere un infarto o impazzire, con sensazioni di depersonalizzazione,
cambiamenti significativi del proprio comportamento in conseguenza degli attacchi, con evitamento attivo delle situazioni in cui teme che essi possano verificarsi.
Generalmente si instaura un circolo vizioso in quanto i sintomi mentali e cognitivi peggiorano i sintomi fisici e viceversa.
La frequenza e la gravità degli attacchi di panico sono ampiamente variabili.
L’Attacco di Panico
in particole il primo episodio viene vissuto come un’ esperienza terribile, improvvisa ed inaspettata, e non è infrequente che il soggetto, terrorizzato, si rechi al pronto soccorso.
Immediatamente la paura di un nuovo attacco di panico diventa dominante e tale “paura della paura” è responsabile della tendenza all’evitamento di tutte le situazioni ritenute pericolose ed il paziente diviene schiavo del suo disturbo, costringendo spesso tutti i familiari ad adattarsi di conseguenza, a non lasciarlo mai solo e ad accompagnarlo ovunque, con l’inevitabile senso di frustrazione che può sfociare, a sua volta, ad una depressione secondaria.
Le limitizioni
Talvolta, diventa praticamente impossibile uscire di casa da soli, viaggiare in treno, autobus, aereo, metropolitana o guidare l’auto, guidare nei tunnel, sui ponti stare in mezzo alla folla o in coda, in banche, ascensori, supermercati.
Simili modalità di comportamento risultano, quindi, molto limitanti per la vita del soggetto e responsabili, in alcuni casi, anche di serie difficoltà nei rapporti interpersonali.
Gli attacchi di panico, come alcune forme di ansia e di depressione, sono la formula più comune è più diffusa per esprimere una difficoltà di adattamento alla realtà.
Un rifiuto all’adesione omologata, una ribellione del vero sè all’appiattimento.
Il farmaco svolge un ruolo accessorio e di supporto nella fase più grave, tuttavia è il solo vero ascolto attraverso l’analisi e l’esperienza della vita stessa, che riattiva le risorse individuali, quando la situazione non è ancora cronicizzata.
La terapia
quindi, si propone di individuare gli eventi che scatenato gli attacchi di panico nell’individuo, coglierne i vissuti correlati e il significato che questi eventi assumono nella narrazione di vita dello stesso.
La persona che comprende di avere un problema, ad esempio espresso negli attacchi di panico, che impedisce la spontanea espressione di tutte le sue potenzialità è una persona che soffre e ha sofferto, la sua storia di vita lo ha portato a trovare forme di adattamento che si rivelano poi essere la fonte del sintomo.
“Utilizzo una modalità di intervento orientata a sviluppare le potenzialità umane e la riduzione del disagio nel rispetto delle inclinazioni e delle caratteristiche personali”
ARGOMENTI DI PSICOLOGIA E PSICOTERAPIA