LE LOGICHE DELLA CONVERSAZIONE DI PAUL GRICE
LE LOGICHE DELLA CONVERSAZIONE
“Un comportamento definito “folle” può essere l’unica reazione possibile ad un ambiente in cui si comunica in maniera assurda e insostenibile”
Paul Watzlawick
Herbert Paul Grice
(1913 – 1988) è stato un filosofo inglese, docente dapprima a Oxford e successivamente a Berkeley.
Egli ha dato un enorme contributo alla teoria della comunicazione.
Le logiche della conversazione
Grice ha fissato regole fondamentali alla conversazione fra individui soggetti al principio di cooperazione che dice:
«Conforma il tuo contributo conversazionale a quanto è richiesto, nel momento in cui avviene, dall’intento comune accettato o dalla direzione dello scambio verbale in cui sei impegnato».
Il principio di cooperazione è dunque una convenzione sociale e culturale la quale ci aiuta a interpretare il significato contestuale di un enunciato, ovvero la sua implicatura conversazionale.
Le regole di cooperazione sono quattro
Le regole di cooperazione sono quattro e vanno sotto il nome di massime conversazionali e osservano questi principi:
– quantità (“Dai un contributo appropriato sotto il profilo della quantità di informazioni”)
– qualità (“Non dire cose che credi false o che non hai ragione di credere vere”)
– relazione (“Dai un contributo pertinente ad ogni stadio della comunicazione”)
– modo (“Esprimiti in modo chiaro, breve, ordinato”).
Implicature conversazionali
E’ comunque ovvio che queste massime possono essere violate o sfruttate secondo gli scopi comunicativi.
Il comportamento derivante dalla loro osservanza, violazione o sfruttamento – genera delle implicature conversazionali le quali sono:
«informazioni supplementari derivanti dal confronto di ciò che il parlante ha detto con la sua supposta aderenza al principio di cooperazione e alle massime».
Ad esempio, se al mio interlocutore dico: “Quella persona è sgradevole vero?”, e questi replica: “Che bella giornata oggi, non è vero?”, dal fatto che egli non sta rispettando la massima della relazione (la sua risposta manca di pertinenza), e dall’assunto che stia comunque rispettando il principio di cooperazione (non ho motivo per ritenere l’opposto) – inferisco che la violazione della massima è deliberata e non accidentale: la sua conversazione quindi implica che egli non voglia pronunciarsi sulla persona in questione.
A partire dal 1975, molti sono stati i linguisti e i filosofi che hanno raccolto l’insegnamento di Grice, sviluppandolo in varie direzioni.
Questa teoria della comunicazione ha come pregi la semplicità e l’aderenza al percepito, al quotidiano, aspetti per le quali si rende molto intuitiva e interessante da esplorare.
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